TOPOS 18

China


Inhalt

AUFSÄTZE

José Perreira: Unzusammenhängende Gedanken bei der Beschäftigung mit China

Hans Heinz Holz: »Die Welt ist im Umbruch«. Zum 25. Todestag Mao ze dongs

Domenico Losurdo: Die Dialektik der Revolution. Rußland und China im Vergleich

Rolf Berthold: China am Beginn des 21. Jahrhunderts. Das volkreichste Land der Erde auf sozialistischem Weg

Eike Robert Kopf: China und das 21. Jahrhundert

Hans Heinz Holz: Deutungen und Fehldeutungen chinesischer Texte

AUS DEN ARCHIVEN

Joachim Schickel:
Über Konfuzius

LITERATUR UND FORSCHUNG

Wenchao Li: Buddhistisch philosophieren


Abstracts

José Perreira: Anche nell'epoca della comunicazione globale la Cina resta per gli osservatori occidentali un enigma. Particolari condizioni di sviluppo - le dimensioni del paese, il livello economico e tecnico disomogeneo delle sue parti, le differenze di classe tra la popolazione delle città e i contadini, la tradizione culturale - vanno considerate nel valutare il processo di passaggio da una società precapitalistica a una socialista. Questo significa che l'attuale situazione della Cina è piena di contraddizioni, la cui soluzione non è ancora scontata. In ogni caso, in un futuro non lontano, la Cina modernizzata sarà uno dei più potenti membri della comunità internazionale.

Even in the age of world-wide communication China remains an enigma for the westerners. Special conditions of development - the vastness of the country, the heterogeneouseconomical und technological level of its parts, the class differences between the urban population and the peasantry, the cultural tradition - must be taken into consideration when judging on the process of transition from a pre-capitalist to a socialist society. That means, the present state of China is full of contradictions, the solution of which is not yet obvious. Anyway: not before long a modernized China will be a most powerful member of the international community.

Hans Heinz Holz: »Il mondo è in rivoluzione. Nel 25° anniversario della morte di Mao tse tung« In tempi di insurrezioni e transformazioni rivoluzionarie i popoli esprimono grandi leaders che nel loro volere concentrano l'impeto delle masse e gli danno linguaggio e direzione. Uno di questi »individui della storia mondiale« è anche Mao tse tung, divenuto già nell'ultima parte della sua vita una figura per così dire »mitica« per la Cina. In un'epoca di passaggio di estrema violenza è stato non solo, per decenni decisivi, organizzatore e motore di avvenimenti politici. E' divenuto anche figura simbolo, garante delll'unità dello stato e dell'integrazione popolare. Cominciando a risolvere enormi contraddizioni sociali e politiche, ha liberato con la »rivoluzione culturale« nuove contraddizioni in parte di fondamentale importanza. Ma a differenza dell'Unione Sovietica la Cina di Mao tse tung non è finora fallita, bensì piuttosto cresciuta sulle sue contraddizioni.

»›The world is in revolution‹. On the 25th anniversary of Mao Zedong's death« In times of revolutionary uproar and changes, peoples bring about great leaders out of their middle who focus the urge of the masses in their will-power and give it voice and direction. Also Mao Zedong has to be counted to these »world-historic individuals«, a man who already during the final stages of his life became an almost »mystical« figure. In a period of most profound transition he was not only the organiser and mover of politics during decisive decades. He also became the symbolic figure which guaranteed the unity of the state and the integration of the people. As he began to solve enormous social and political contradictions he at the same time triggered new contradictions of a in some cases fundamental significance. But in contrast to the Soviet Union, Mao Zedong's China has not failed due to its contradictions so far but has on the other hand grown because of it.

Domenico Losurdo: »La dialettica della rivoluzione. Russia e Cina a confronto« Se analizziamo la rivoluzione in Cina tenendo presente il suo decorso complessivo, possiamo verificare che il »grande balzo in avanti« e la »rivoluzione culturale« costituiscono una interruzione di breve durata all'interno di un processo caratterizzato per il resto da una sostanziale continuità. Alla luce di questo dato di fatto le argomentazioni che - in positivo o in negativo - parlano di »restaurazione capitalistica« si rivelano affrettate e superficiali. Per considerare conclusa una rivoluzione non basta che la nuova classe abbia conquistato e consolidato il potere: deve esserle anche riuscito di trovare una forma politica relativamente stabile dell'esercizio del potere. La Cina nata dalla rivoluzione continua ad essere non solo alla ricerca della forma politica, bensì anche del contenuto economico-sociale, e si trova perciò in un processo di lungo termine che comincia già a dispiegarsi con risultati straordinari, ma il cui ulteriore sviluppo e il cui esito sono tuttavia ancora del tutto imprevedibili.

»Dialectics of Revolution. Russia and China compared« If we analyse the revolution in China with regard to its total process we can see that »The Giant Leap Forward« and the »Cultural Revolution« signify a brief interruption within a process that has otherwise shown a distinct continuity. Due to these facts, discourses talking about »restoration of capitalism«, both those with positive or negative intent, prove to be superficial and too hastily undertaken. To consider a revolution as complete it is not sufficient that the upcoming class has risen to power and consolidated it; it is furthermore necessary for it to establish a relatively stable political form for its execution of power. The kind of China that came out of the revolution has not only not found that political form yet, it is also still searching for its socio-economic content, which has thrown the country into a long-term process which is already bringing about amazing results as it is unfolding. Its further development and result however are as yet not to be seen.

Rolf Berthold: »La Cina all'inizio del 21° secolo. Il paese con il maggior numero di abitanti della terra sulla via del socialismo« Dall'inizio delle riforme nel 1978 il volto della Cina è venuto rapidamente trasformandosi. La Repubblica popolare cinese è oggi generalmente riconosciuta e apprezzata nel mondo come un paese in cui negli ultimi anni si sono avuti sviluppi di portata storica, senza che peraltro si possano ignorare numerosi vecchi e nuovi e in parte rilevanti problemi. La Cina ha dovuto subire rovesci sulla via percorsa dal 1949, ma nel processo di superamento di questi rovesci sono state create condizioni sociali che hanno aperto la via al socialismo. Non è vero dunque che le idee di socialismo siano fallite nella prassi sociale. Il socialismo ha subito in Europa una sconfitta con gravi conseguenze, ma non è stata una sconfitta dell'idea del socialismo in genere. Gli sviluppi in Cina indicano una via d'uscita dal processo distruttivo del dominio globale del capitale, danno speranza in una prospettiva socialista.

»China at the Beginning of the 21st Century« Since the introduction of reforms in 1978 the face of China has changed rapidly. Today, the People's Republic of China is recognized and respected as a country which in recent years has seen developments of historic significance while its older and newly arisen problems could not be overlooked. China has suffered setbacks on the path taken since 1949, however the process of overcoming these setbacks led to the creation of social conditions which enabled the country to progress towards socialism. It is therefore not true that the concept of socialism has been failed in its practical application to social reality. Socialism in Europe has suffered a defeat with serious consequences, though this has not been a defeat of the concept of socialism in general. The developments in China show a path away from the destructive rule of global capital and give also hope for a socialist perspective.

Eike Robert Kopf: »La Cina e il 21° secolo« L'unica forza politica in grado di unificare la Cina e guidare la sua popolazione è il Partito comunista cinese (Pcc), con i suoi attuali 64 milioni di iscritti e oltre 3,6 milioni di organizzazioni di base. Su questo punto sono d'accordo sostenitori e detrattori della grande repubblica popolare. L'ultimo congresso, il 15°, il primo dopo la morte di Deng Xiaoping, si è tenuto nel settembre 1997 (il 16° si sta preparando per il 2002). La direzione del partito era consapevole del fatto che questo congresso, soprattutto a causa dei successi economici, avrebbe suscitato grande attenzione internazionale. Ma di effetto durevole sono state anche le scelte politiche: attenersi coerentemente al marxismo-leninismo e svilupparlo ulteriormente tenendo maggiormente conto delle caratteristiche nazionali; mettere con più conseguenza il lavoro del partito al servizio del popolo, migliorando il livello di vita e sviluppando le forze produttive; reagire alle sfide politiche e economiche con flessibilità, cioè con diverse opzioni. Nonostante vari rovesci anche queste scelte politiche hanno contribuito a uno sviluppo che ha posto la Cina in condizione di poter creare le basi del tipo di civiltà socialista.

»China and the 21st century« The only political force able to unite China and to lead its people is the Communist Party of China (CPC) with its currently 64 million members and more than 3.5 million branches. In that, followers and opponents of the People's Republic alike agree. The most recent party congress, the 15th, the first one since Deng Xiaopeng's death took place in September 1997 (the 16th congress is being prepared for 2002). The party leadership have been conscious about the fact that this congress has aroused large international attention, which is especially due to the successful economic results it has reported on. But also the political decisions taken have had profound effects: to firmly uphold Marxism-Leninism while developing it further and while strongly taking into account national particularities; to put the work of the Party more thoroughly to the service of the people while raising the standard of living and further developing the productive forces; to react flexibly to political and economic challenges, i.e. reacting with different options. Despite various setbacks these political decisions contributed to a development which could indeed put China into the situation where it is able to create the basis for a socialist type of civilisation.

Hans Heinz Holz: »Interpretazioni e deformazioni di testi cinesi« La traduzione mistificante di testi asiatici classici - certo non sempre nelle intenzioni del traduttore bensì dovuta a un generale spirito dei tempi - ha preparato un'ondata di surrogati di visione del mondo che hanno unito la perplessità di fronte alle contraddizioni del mondo moderno con il ritrarsi in un'interiorità che voleva lasciarsi illuminare (ex Oriente lux) da una saggezza orientale. In questo segno l'orientalistica ha vissuto la sua ascesa nell'età del Romanticismo, dopo avere nel 18° secolo additato a modello nell'Oriente proprio la morale razionale, la metafisica e l'organizzazione della società. Dapprima è toccata alla filosofia indiana, la cui ricezione è stata influenzata dalla prospettiva ideologica del nascente irrazionalismo. Rivelare nei testi orientali la sostanza reale al posto di un vocabolario utilizzabile (abusabile) in senso pseudo-mistico o esoterico è compito di assoluta priorità tenendo conto degli oggi più intensi scambi culturali. Impariamo da altre visioni del mondo solo se evitiamo di proiettarvi le nostre opinioni e aspettative preconcette o modelli di pensiero specifici della nostra cultura.

»Interpretations and misinterpretations of Chinese texts« The mystifying translations of Asian classical texts - which was certainly not always lying in the intention of the translator but owed to a general zeitgeist - did prepare a flood of world view surrogates which combined the helplessness of the modern world with retreat to an internal reality which - ex Oriente lux - sought to be inspired by eastern wisdom. It was due to these factors in the age of Romanticism when Oriental Studies have seen its rise - after it had presented a model of rational morality, metaphysics and social organisation of the Oriental world during the 18th century. At first it has been Indian philosophy that has seen a distortion through the reception from an ideological perspective of an emerging irrationalism. To reveal the factual contents of Eastern texts against a pseudo-mystic or esoterically (mis)usable vocabulary is a task which has to receive the highest priority in the light of intensified links of cultures. We learn from other worldviews only if we avoid carrying our pre-fabricated opinions and expectations into them.

Joachim Schickel: »Su Confucio« Questo saggio è stato scritto al tempo del dibattito anti-Confucio nella Repubblica popolare cinese. Mettendo a fuoco la prospettiva di classe del pensiero di Confucio, evidenzia anche l'aspetto universale della sua idea normativa di uomo. Queste due visioni sono fuse insieme. Il significato storico e l'importanza attuale dell'antico maestro vanno considerati nella loro interrelazione per capire perché i dibattiti su Confucio sono una caratteristica permanente nella storia cinese.

»On Confucius« This essay was written during the time of the anti-Confucius debate in the People's Republic of China. Elaborating the class perspective of Confucius' thought, it also shows the universal aspect of his normative idea of man. Both these views are moulded together. Historicity and present-state relevance of the ancient master are to be considered in their respective relation in order to understand, why the debates on Confucius are an everlasting feature in Chinese history.


Editorial

China ist, ungeachtet aller modernen Informationswege, für den Westen immer noch ein Rätsel. Die einen erwarten seine Einbeziehung in den kapitalistischen Weltmarkt und als Folge davon die Zersetzung des sozialistischen Gesellschaftssystems. Die anderen hoffen, daß es der kapitalistischen Penetration widerstehen und einen eigenen Weg zum Sozialismus gehen könne. Die Führung der Kommunistischen Partei Chinas (KPCh) selbst sieht für diesen Weg einen Zeitraum von mehr als einem halben Jahrhundert, währenddessen die chinesische Gesellschaft noch keine sozialistische sein wird. Läßt sich der weltanschauliche Impuls, ein so fernes Ziel zu erreichen, über zwei Generationen aufrechterhalten, wenn er dauernde Anstrengungen und Opfer erfordert? Niemand wird sich unterfangen wollen, Antworten mit Gewißheitsanspruch zu geben.

In diesem Heft kommen Autoren zu Wort, die ihre Erfahrungen an Ort und Stelle gesammelt haben und die Kompetenz der eigenen Anschauung mitbringen: Rolf Berthold war früher Botschafter der DDR in China und hat den abwägenden Blick des Diplomaten. Eike Kopf arbeitet in Beijing als Berater an der chinesischen Ausgabe der Marx-Engels-Werke mit und kennt die Situation aus der Sicht der Insider. Domenico Losurdo hat 2000 einen längeren Studienaufenthalt in China verbracht, mit der vergleichenden Perspektive des politischen Philosophen, der auch zahlreiche Studien über Politik und Ideologie des westlichen Imperialismus verfaßt hat. Die Facetten von José Perreira intonieren das Thema der Widersprüchlichkeit der chinesischen Situation heute.

Joachim Schickel, dem wir die feinfühlige Übersetzung der Gedichte Mao Ze dongs verdanken, hat nach zwei Aufenthalten in China in den siebziger Jahren in seinen Büchern »Große Mauer, Große Methode« und »Die Mobilisierung der Massen« sowie in zahlreichen ergänzenden Publikationen und der Sammlung der Dokumente zur Kulturrevolution »Der große strategische Plan« die konzeptionelle Intention von Theorie und Politik Mao Ze dongs erschlossen; seine Studien zur chinesischen Philosophie sind wegweisend. Der Konfuzius-Essay schlägt die Brücke zwischen dem alten und dem neuen China. Daß wir beim Studium der klassischen chinesischen Texte lernen können, Mißverständnisse zu vermeiden, die aus der Verschiedenheit der Sprach- und Denkstrukturen hervorgehen und die auch in der Gegenwart herrschen, soll der Aufsatz von Hans Heinz Holz zeigen.

Das vorliegende Heft entstand in den Wochen, in denen sich der Todestag Mao Ze dongs zum fünfundzwanzigsten Male jährte. So scheint es nicht nur angemessen, dieses großen Mannes der revolutionären Bewegungen des 20. Jahrhunderts zu gedenken, sondern auch dieses Heft mit einem seiner Gedichte zu eröffnen, das den Ausblick aus frostiger Gegenwart in eine blühende Zukunft in ein zartes Naturbild faßt.

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